La storia di una scrittrice, nata dall’immigrazione italiana, porta a confrontarsi sul significato della letteratura come spazio in cui “dare a vedere e prendere consapevolezza” dell’esperienza vissuta “nella catena degli esseri e in quella della storia”. Charlotte Delbo (1913-1985) è autrice di un’opera poetica e teatrale di portata universale, ma ancora poco conosciuta in Italia. Per Delbo, sopravvissuta dei campi nazisti e, al ritorno, osservatrice attenta del mondo che la circonda, combattere l’oblio significa creare le forme per risvegliare nell’interlocutore la consapevolezza della responsabilità delle proprie scelte.